Mese: Gennaio 2024

Il sogno di chi ha la passione per la vela è avere la patente nautica entro le 12 miglia. Oggi non è più un desiderio impossibile da realizzare grazie ai corsi organizzati da professionisti.

Cos’è la patente nautica

Quando è necessario avere la patente nautica e cosa consente di guidare

La patente nautica consente di condurre veicoli nautici, si possono conseguire diverse tipologie di patente nautica, in questo caso si parla di quella entro le 12 miglia. Questa può essere considerata il primo livello di autorizzazione alla guida per chi vuole iniziare a condurre imbarcazioni. Consente di guidare imbarcazioni fino ad un massimo di 24 metri di lunghezza, senza limiti di potenza. Deve essere sottolineato che dal 2005 l’obbligo di conseguire la patente nautica si applica anche al caso in cui si vogliano condurre le moto d’acqua, quindi la stessa abilita alla conduzione di veicoli a motore anche di piccola cilindrata. Può trattarsi di barche a motore oppure nella versione completa motore e vela. A questo punto però è lecito chiedersi perché viene denominata patente nautica entro 12 miglia. La risposta è molto semplice, infatti non è possibile discostarsi oltre 12 miglia dalla costa. Ciò implica che prima di partire è necessario calcolare fin dove è possibile spostarsi facendo attenzione a non superare tale limite. Per allontanarsi oltre tale distanza è necessario affrontare un esame integrativo, lo stesso prevede il superamento di una prova esclusivamente orale.

Dove conseguire la patente nautica

Scuola nautica Vivere La Vela

Come per la patente dell’auto, o di qualunque altro veicolo a motore, per affrontare l’esame patente nautica entro le 12 miglia è necessario seguire dei corsi. Gli stessi solitamente si tengono in località che sono vicino a mari e laghi perché è prevista anche una prova pratica. Per chi si trova al Nord Italia è possibile ottenere la licenza alla guida presso la scuola nautica VivereLaVela.com. La scuola Vivere La Vela nasce nel 1983 dalla passione per il mare di un gruppo di velisti. Da allora la strada fatta è stata tanta soprattutto perché con il tempo è stato necessario adeguarsi alle nuove normative per dare a tutti coloro che amano il mare, e l’acqua, in genere la possibilità di vivere a pieno questa grande passione che richiede impegno e dedizione. Oggi conta più di 80 istruttori che operano non solo nella sede centrale a Milano, ma anche al Golfo di La Spezia. Questo consente di organizzare corsi teorici e pratici al Nord Italia, cioè in una zona che non ha mare, ma può contare sulle cristalline acque del Lago di Como. La scuola di vela Vivere La Vela è affiliata alla FIV cioè la Federazione Italiana Vela.

I corsi per la patente nautica

La preparazione alla prova teorica e pratica

L’esame patente nautica entro le 12 miglia di VivereLaVela.com può essere affrontato dopo aver seguito corsi di preparazione teorica e pratica. La scuola propone due tipologie di corso. Per chi si trova nelle zone delle sedi è possibile seguire il corso classico che prevede 10 lezioni di due ore ciascuna, le stesse si tengono il martedì e il giovedì nelle ore serali. Il pacchetto prevede anche una serata pre-esame in cui è possibile fare simulazioni, chiarire dubbi e valutare la propria preparazione. Inoltre il corso prevede anche un’uscita in barca. Si potrà quindi affrontare l’esame teorico e pratico in un’unica mattinata e se lo stesso viene superato, la patente viene consegnata subito. L’alternativa è un corso full immersion, questo è pensato per chi si trova lontano, ha problemi con gli orari, ma vuole comunque affrontare l’esame patente nautica entro 12 miglia di VivereLaVela.com. In questo caso c’è la formula week end che prevede corsi distribuiti in due fine settimana dalle ore 9:30 alle 17:30. Anche in questo caso è prevista una sessione pre-esame e un uscita in barca. I corsi prevedono la possibilità di essere seguiti passo dopo passo nella preparazione da esperti velisti e professionisti del settore e quindi è possibile avere, con un po’ di impegno, la garanzia del successo. L’esame teorico viene sostenuto presso la sede di Milano e una volta superato questo ci si potrà spostare presso il Lago di Como dove è possibile sostenere l’esame pratico.
Conseguire la patente nautica presso VivereLaVela.com è molto semplice. Al costo di 490 euro a cui aggiungere 30 euro per la tessera VLV che consente di avere notevoli vantaggi per tutti gli amanti del mare, si avrà non solo l’accesso al corso, ma anche il materiale didattico comprensivo di compasso, carta nautica e squadrette, cioè gli accessori che ogni comandante di barca deve avere a bordo per poter navigare in tranquillità.

Per tutti gli amanti del mare non resta che preparare e affrontare l’esame patente nautica entro 12 miglia di VivereLaVela.com. In questo modo sarà possibile finalmente godere a pieno delle vacanze estive, imparare a vivere il mare il maniera più entusiasmante e naturale grazie al contatto diretto.

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Il nostro pianeta sta inevitabilmente cambiando: specie negli ultimi anni, il cambiamento si sta rendendo sempre più evidente ed è per questo che il tema della sostenibilità sta ormai toccando qualsivoglia settore della nostra vita quotidiana.

Molto spesso, presi dalla frenesia della quantità, si è portati a sovrapporla alla qualità preferendo la grandezza alla genuinità dei prodotti locali, senza pensare al contraccolpo dannoso che questo modo di pensare genera sugli elementi naturali che ci circonda e che, di fatto, compone la splendida casa che ci ospita.
L'Italia è da sempre riconosciuta per il suo enorme patrimonio turistico, paesaggistico ed enogastronomico che la rende una delle terre più visitate del pianeta; tuttavia, mai come ora, il tema della sostenibilità si sta allineando ad un settore fondamentale del turismo del Bel Paese, la gastronomia.

In che senso?
In che modo questi due temi sono strettamente correlati e che dire delle azioni che possiamo intraprendere in prima persona per rendere la gastronomia italiana sempre più sostenibile?

Analizziamo la risposta a ciascun quesito in questo articolo molto interessante!

Sostenibilità e gastronomia: le correlazioni tra due temi attuali

Negli ultimi anni si fa un gran parlare della cosiddetta gastronomia sostenibile, espressione che unisce due concetti molto delicati ma strettamente correlati.

Per gastronomia si intende il quantitativo di varianti di cibo che riguardano un determinato Stato, una Regione o un Paese e che fa parte della cultura e degli usi e costumi di quel luogo, mentre la sostenibilità è un modus operandi ed è legata al fare in modo che l'agricoltura, la pesca o la semplice preparazione di una pietanza avvenga ad impatto zero o in modo che riduca al massimo qualunque tipo di spreco.

In che modo questo è possibile?
Ad esempio, riducendo l'uso dell'acqua, prediligendo i prodotti a filiera corta oa chilometro zero o utilizzando contenitori, posate e tovaglioli unicamente composti da materiale biodegradabile: queste sono solo alcune delle accortezze che, sul lungo periodo, non faranno altro che rendere il futuro delle prossime generazioni più roseo ed ecosostenibile.

Perché possiamo dire che il tema della sostenibilità abbinato alla gastronomia è in grado di influenzare il futuro del turismo in Italia?
Per rispondere a questo quesito, è opportuno ricordare come una grandissima fetta del turismo italiano derivato proprio dalla produzione e dall'esportazione dei cibi locali riconosciuti come patrimoni mondiali; basti pensare, ad esempio, ai prodotti agricoli coltivati ​​sull'intero territorio italiano, a quelli caseari o vinicoli, tutti parte integrante della cosiddetta dieta mediterranea che la maggior parte dei Paesi europei segue.

Va da sé, pertanto, instillare il concetto di ecosostenibilità e di rispetto ambientale sin dalla raccolta nei campi, dall'uso dei prodotti fertilizzanti in ambito agricolo per concimare i terreni e dalla coltivazione sia fondamentale per condizionare l'intera filiera enogastronomica.
Per poter riservare un occhio di riguardo verso la sostenibilità ambientale, è necessario che la cucina tenga conto di tutti i passaggi che i cibi hanno affrontato prima di arrivare sulle tavole dei consumatori: dalla provenienza degli ingredienti alla preparazione delle singole pietanze, passando per le tecniche di coltivazione utilizzata.

Orientarsi verso un sistema di produzione in grado di rispettare la natura, che limiti al massimo gli sprechi alimentari e, di conseguenza, gli effetti negativi sulla salute dell'organismo umano è una mentalità in grado di rendere più roseo il futuro del turismo in Italia.

Come rispettare l'ambiente in ambito gastronomico

Quali sono alcune azioni da intraprendere per assicurarsi che la gastronomia vada di pari passi con la sostenibilità ambientale?
Innanzitutto, cercare di consumare frutta e verdura di stagione, riducendo il consumo di carne a favore di un abbondante apporto di proteine ​​vegetali.

Inoltre, sarebbe opportuno prediligere l'acquisto di cibo biologico, preferendo la qualità alla quantità e controllando meticolosamente la provenienza degli alimenti, preferendo quelli della propria zona di residenza oa km 0, laddove possibile.

Infine, è fondamentale cercare di non sprecare cibo e acqua, utilizzando gli eventuali avanzi per ricreare delle pietanze sfiziose e ugualmente gustose.

Insomma, il futuro del turismo in Italia passa dall'adozione di una cultura gastronomica sostenibile.
Apportando dei cambiamenti nel modo di consumare, di coltivare e di acquistare i prodotti locali si rispetta maggiormente l'ambiente, il che si traduce nel dimostrare amore per quella che non è altro che la nostra casa!

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L'olio extravergine d'oliva è senz'altro uno dei prodotti italiani maggiormente riconosciuti non solo a livello nazionale o europeo, ma in tutto il globo.
Si tratta infatti di un ingrediente che viene largamente utilizzato nella preparazione di pietanze sia dolci che salate di ogni genere: il suo inconfondibile sapore e le sue incredibili proprietà nutrizionali fanno sì che possa essere posto al centro di uno stile di vita consapevole e sano.

Tuttavia, in moltissimi si interrogano su quali siano effettivamente le linee guida da seguire per poter usare questo preziosissimo ingrediente nel migliore dei modi, ossia per esaltare i sapori dei piatti nei quali viene utilizzato.
In questo breve ma interessante articolo, andiamo a sviscerare alcuni consigli pratici su come usare al meglio l'olio di oliva extravergine, chiarendo anche quelle che sono le sue proprietà organolettiche ei benefici che è in grado di apportare al consumatore.
Immergiamoci subito!

Le proprietà e i benefici

L'olio d'oliva non è solo un ingrediente incredibilmente saporito e capace di esaltare i sapori, ma è anche un prodotto eccellente che contribuisce al mantenimento di un buon livello di salute.
Secondo i nutrizionisti, i biologi ei tecnologi alimentari, l'olio d'oliva gode di tantissime proprietà: si configura come un valido alleato nella lotta all'osteoporosi e alla decalcificazione delle ossa, ma è anche in grado di abbassare i livelli di zucchero nel sangue e, pertanto, si pone come un ingrediente particolarmente indicato per chi soffre di diabete.
Inoltre, ha il potere di ridurre il colesterolo e contiene alcune sostanze antiossidanti in grado di combattere le infiammazioni.

Come, quando e in che modo usarlo

Se da un lato l'olio d'oliva è ricchissimo di nutrienti che apportano grandi benefici sull'organismo umano, è altrettanto importante prestare la massima attenzione alle modalità con le quali lo si impiega, ai dosaggi e ai tempi di utilizzo, onde evitare di andare incontro a controindicazioni ma mantenendo l'obiettivo di esaltare i sapori delle pietanze che si preparano.
Nel pieno rispetto della dieta mediterranea, gli esperti raccomandano un consumo di circa 2-4 cucchiai d'olio al giorno da distribuire tra i vari pasti della giornata.

Inoltre, le proprietà di cui gode l'olio d'oliva sono nettamente superiori se consumato a crudo, ossia senza che subisca alcuna cottura: in questo modo, il numero di polifenoli contenuto nella sua struttura rimane del tutto inalterato, conferendo al prodotto le sue proprietà antiossidanti.
Dal punto di vista nutrizionale, nonché a livello culinario, l'olio d'oliva si configura come un valido sostituto del burro per la preparazione di piatti salati e dolci: un uso parsimonioso, infatti, è in grado di conferire un sapore più accentuato e marcato alle pietanze, andando ad esaltare i sapori degli ingredienti principali o dei comprimari.

Non solo, l'olio d'oliva è altresì ottimo per friggere, dato che è in grado di rendere la frittura più croccante, saporita e appetitosa, purché venga fritto ad una temperatura che non vada oltre i 180°C.

Le pietanze perfette per usare come condimento

L'olio d'oliva è senza dubbio la scelta più saggia per preparare diverse tipologie di fritture dolci o salate, dalle patatine fritte alle verdure in pastella, passando per le carni panate, le polpette fritte, le crocchette , gli anelli di calamaro e alcuni dessert.
Non solo, il sapore dell'olio è perfetto per essere abbinato a ragù, sughi, minestroni e secondi di carne o pesce da contornare con dei condimenti che vedono l'olio d'oliva come il re indiscusso.

Oltre a tutto ciò, anche le cotture in forno sono perfette per usare l'olio d'oliva, dato che è perfettamente in grado di sostenere le temperature più elevate: pertanto, lo si può usare per arricchire il sapore delle pizze o delle torte salate , ma anche del pesce al forno o al cartoccio, degli arrosti di carni rosse o bianche, delle verdure e delle patate.

Insomma, l'olio d'oliva è un ingrediente incredibile grazie alla sua genuinità e al suo sapore inconfondibile.
Usarlo con parsimonia e con buon senso permetterà di creare dei piatti nei quali regnerà un'armonia di sapori in grado di allietare le papille gustative dei commensali!

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