Autore: admin

La Spagna è il Paese perfetto per coloro che desiderano trascorrere una vacanza all'insegna del divertimento, del sole e del mare. Ma nella penisola iberica non mancano destinazioni che si prestano bene anche per le coppie alla ricerca di un soggiorno romantico. Terra di passione e calore, la Spagna è la cornice ideale per un San Valentino fuori dall'ordinario. Ecco 5 destinazioni romantiche davvero imperdibili.

 

Teruel

Chi è alla ricerca di regali per coppia indimenticabili dovrebbe considerare un viaggio a Teruel. Situata in Aragona, nel nord-est della Spagna, questa cittadina fu teatro di una straziante storia d'amore. Nel 1217, due giovani di nome Isabel e Diego si innamorarono. Tuttavia, la ricca famiglia di Isabel non considerava affatto Diego, il quale aveva umili origini. Disperato, Diego, comunicò all'amata che sarebbe partito in cerca di fortuna e che sarebbe tornato entro 5 anni per chiedere la sua mano. Isabel attese il ritorno di Diego ma, trascorsi 5 anni, fu costretta a cedere alle pressioni del padre e a sposare un signorotto locale. La prima notte di nozze, Isabel fu svegliata proprio da Diego, che, in fin di vita, le chiese un ultimo bacio. Isabel rifiutò e Diego morì poco dopo. Il giorno dopo, Isabel, distrutta dal dolore, baciò Diego e morì anch'essa. I due vennero sepolti insieme, uniti per l'eternità. Nella splendida chiesa di San Pedro è possibile visitare il mausoleo loro dedicato.

 

Siviglia

Patria del flamenco, Siviglia è la città in cui il fuoco della passione è sempre vivo. Capoluogo dell'Andalusia, offre un'infinità di siti d'interesse, tra cui la splendida cattedrale gotica, la spettacolare Plaza de Espana e l'Alcázar, castello costruito durante la dinastia moresca degli Almohadi. A rendere il tutto ancora più suggestivo il profumo inebriante degli alberi d'arancio, che crescono praticamente ovunque. Quel che è certo è che, a Siviglia, alimentare la fiamma dell'amore è davvero facile!

 

Segovia

Segovia è una cittadina ricca di storia, situata a nord-ovest di Madrid, nella regione della Castiglia e León. Ad accogliere i visitatori, un'atmosfera rilassata e gioviale. Ricca di tesori artistici, Segovia possiede un centro storico meraviglioso, quasi totalmente pedonalizzato, perfetto per una passeggiata romantica con il proprio partner. Questa cittadina è il luogo ideale nel quale staccare la spina ed affrancarsi per qualche giorno dal caos delle grandi città.

 

Madrid

Bella e maestosa, Madrid è la città perfetta per un viaggio all'insegna del romanticismo. Chi è alla ricerca di regali per coppia simpatici e originali potrebbe optare per una rilassante serata presso una delle tante churrerias della città, presso cui ordinare una cioccolata calda con "churros". Uno dei locali più noti è la Chocolatería San Gines, che serve questa specialità fin dal 1894.

 

Avila

Questa cittadina murata della Castiglia e León sembra uscita da una favola. L'atmosfera medievale e l'eccellente stato di conservazione del centro storico, hanno fatto di Avila una delle città più turistiche di tutta la Spagna. Patrimonio dell'Umanità UNESCO fin dal 1985, ospita tantissimi ristoranti perfetti per una cena romantica. Basti pensare che Avila vanta il più alto numero di locali e ristoranti pro capite di tutto il Paese!

Read Full Article

Negli ultimi decenni, la tecnologia e la medicina hanno reso possibile la maternità surrogata, un processo in cui una donna (surrogata) porta avanti la gravidanza e partorisce un bambino per conto di un’altra persona o coppia. Questo processo suscita molte discussioni etiche e morali, ma spesso si dimentica di considerare la prospettiva dei bambini nati da maternità surrogata. In questo articolo, parleremo di queste nuove vite, delle loro esperienze e del loro punto di vista su una questione così controversa.

I vantaggi della maternità surrogata

Molti bambini nati da madre surrogata sostengono che il processo ha avuto un effetto positivo sulla loro vita.

In primo luogo, si sentono fortunati per essere nati, avendo l’opportunità di vivere una vita piena di opportunità e scelte. Inoltre, il processo di maternità surrogata è spesso associato a una maggiore stabilità familiare, in quanto i destinatari del bambino (i genitori commissionari) hanno spesso sostenuto lunghi periodi di attesa, analisi e autorizzazioni per diventare genitori. A causa di questa lunga attesa, i genitori commissionari tendono ad essere molto investiti nei loro figli, desiderosi di creare un ambiente di amore e di supporto.

In contrasto a questo, molti bambini nati naturalmente hanno genitori che li hanno avuti per caso, e che magari non erano pronti ad affrontare la responsabilità di essere genitori. Questo può portare a famiglie frammentate e instabili, che possono essere molto dannose per lo sviluppo dei bambini.

Gli svantaggi della maternità surrogata

Tuttavia, ci sono anche bambini nati da maternità surrogata che hanno dichiarato di aver incontrato alcune difficoltà nel processo. In primo luogo, spesso si sentono “diversi” da altri bambini, perché sanno che il loro concepimento è avvenuto in modo non naturale. Questo può portare a una sensazione di inadeguatezza e di scarsità di senso di appartenenza. Inoltre, molti bambini nati da maternità surrogata hanno un forte desiderio di incontrare la loro madre surrogata, per cercare di comprendere meglio le circostanze del loro concepimento e per avere un legame più forte con le loro radici genetiche.

Questo può essere un problema, perché la maggior parte degli accordi di surrogato richiedono che la madre surrogata rinunci ai propri diritti legali e di parentela, il che significa che la madre surrogata e i bambini possono non avere la possibilità di incontrarsi.

Le opinioni dei bambini sulla maternità surrogata

Molti bambini nati da maternità surrogata hanno opinioni molto diverse sul processo, in base alle loro esperienze personali. Ad esempio, alcuni bambini sono molto grati per l’opportunità offerta dal processo, mentre altri sono molto delusi e insoddisfatti. In generale, sembra che i bambini che hanno incontrato la loro madre surrogata, o che hanno avuto il permesso di comunicare con lei, siano molto più soddisfatti del processo, piuttosto che coloro che non hanno avuto questa opportunità.

Ciò suggerisce che il punto di vista del bambino dipende in gran parte dalle circostanze in cui è nato, e da come i suoi genitori hanno gestito la situazione.

Conclusioni

In sintesi, la maternità surrogata è un processo che può avere un impatto molto forte sulla vita dei bambini nati da esso. I bambini che ne sono usciti sentono spesso una grande gratitudine per avere la possibilità di vivere una vita piena di opportunità. Tuttavia, ci sono anche casi in cui i bambini si sentono molto insoddisfatti del processo, a causa di una mancanza di contatto con la loro madre surrogata.

Alla luce di tutto ciò, è importante che i genitori commissionari si assicurino che i loro figli abbiano la possibilità di incontrare la loro madre surrogata, se lo desiderano, e che siano onesti con i loro figli riguardo alle circostanze del loro concepimento. Solo attraverso questo tipo di dialogo e onestà, i bambini nati da maternità surrogata potranno comprendere appieno la loro posizione unica nel mondo, e sviluppare una forza interiore in grado di affrontare tutte le sfide che la vita può offrire.

Read Full Article

Negli ultimi anni, il video è diventato uno strumento sempre più importante per le aziende che cercano di raggiungere il proprio pubblico. La produzione di un video aziendale può sembrare costosa e complicata, ma in realtà può avere un impatto significativo sulla percezione del marchio e sull'interazione con i clienti. Ecco i principali motivi per cui la realizzazione di un video aziendale può essere un investimento prezioso per l'azienda secondo Thirty Seconds Video Production Company:

  1. Il video è coinvolgente: il video è uno strumento molto coinvolgente che può catturare l'attenzione del pubblico in modo efficace. La maggior parte delle persone preferisce guardare un video piuttosto che leggere un testo o guardare una presentazione statica. Un video ben realizzato può mantenere l'attenzione del pubblico e comunicare il messaggio dell'azienda in modo efficace.

  2. Il video può migliorare la percezione del marchio: un video aziendale ben realizzato può aiutare a migliorare la percezione del marchio tra il pubblico. Un video di alta qualità può trasmettere professionalità e serietà dell'azienda, mentre un video divertente e creativo può mostrare il lato umano dell'azienda e aumentare la simpatia del pubblico.

  3. Il video può aumentare la visibilità online: il video è un formato molto popolare sui social media e sui motori di ricerca. La creazione di un video aziendale può aiutare l'azienda a raggiungere un pubblico più ampio sui canali social e migliorare la posizione sui motori di ricerca grazie all'utilizzo di parole chiave specifiche.

  4. Il video può migliorare la comprensione del prodotto o del servizio: un video aziendale può aiutare a spiegare in modo chiaro e semplice i prodotti o i servizi dell'azienda. In questo modo, i clienti potranno capire meglio come funziona il prodotto o il servizio e quali sono i suoi vantaggi rispetto alla concorrenza.

  5. Il video può aumentare le vendite: un video aziendale ben realizzato può aiutare a convincere i potenziali clienti a fare acquisti. Un video che mostra il prodotto o il servizio in azione può convincere i clienti della sua efficacia e spingere all'acquisto.

In conclusione, la realizzazione di un video aziendale può essere un investimento prezioso per l'azienda. Un video ben realizzato può catturare l'attenzione del pubblico, migliorare la percezione del marchio, aumentare la visibilità online, migliorare la comprensione del prodotto o del servizio e aumentare le vendite. Se l'azienda è disposta a investire il tempo e le risorse necessarie per creare un video di alta qualità, i risultati possono essere sorprendenti.

Read Full Article

Se hai un sito web o un blog, sicuramente saprai quanto sia importante svolgere periodicamente una ricerca delle parole chiave al fine di sviluppare un buon piano editoriale e convertire le visite degli utenti in profitto. Se ultimamente ti sei accorto che la tua strategia in questo senso non sta dando i risultati sperati, molto probabilmente quello di cui hai bisogno sono chiavi più precise, più affini con quella che nei fatti è la tua offerta di prodotti o servizi. Se finora hai sempre puntato su parole chiave molto generiche infatti, potresti essere quasi invisibile agli occhi dei motori di ricerca, e naturalmente a quelli di Google. Una scelta sbagliata delle keyword infatti non è solamente inutile, ma spesso si rivela anche controproducente. Come fare per uscirne? Vediamo alcune possibili soluzioni.

 

Alla ricerca della keyword perfetta

Nonostante la SEO sia sempre più sulla bocca di tutti, sono pochi i professionisti capaci di sfruttarne al meglio le potenzialità. Già, perché con il passare del tempo l’algoritmo di Google si affina, e il posizionamento nelle prime pagine diviene un obiettivo sempre più complesso. In realtà però, come anticipato, esistono alcuni modi per sconfiggere “Golia” e ritagliarsi il giusto spazio spazio su internet: il primo di essi consiste per esempio nell’aggirare il gigante e scegliere una nicchia più ristretta in cui primeggiare. Che è anche un po’ il solito principio basilare del marketing “per diventare il primo esponente in un mercato, non fare a gara con gli altri ma creane uno nuovo”. Così facendo, il posizionamento è assicurato. Inoltre, è bene ricordare che sul web esistono numerosi tool capaci di darti una mano in questo senso. Tra di essi figurano sia vere e proprie suite, sia semplici siti web in cui ti basta inserire una keyword per veder comparire quelle più affini. Naturalmente, gli strumenti a pagamento sono i più precisi, ma anche i più difficili da utilizzare.

 

La parola degli esperti SEO

Secondo gli esperti del settore, la risposta più efficace è anche quella più semplice per l’utente: affidando la ricerca delle parole chiave ad un’agenzia specializzata nella SEO puoi finalmente emergere e posizionarti nella prima pagina di Google. Questo è effettivamente il modo più sicuro e con il maggior potenziale in assoluto per fare della tua piccola attività una realtà in costante crescita. Un’agenzia SEO infatti è in grado di monitorare una molteplicità di fattori che per il singolo utente sarebbero certamente proibitivi, anche a fronte di conoscenze e competenze ottenute con studi mirati e corsi a pagamento sul tema. Gestire un sito web e le relative campagne pubblicitarie richiede infatti competenza, curiosità ma soprattutto costanza: se devi occuparti di seguire l’aspetto creativo e produttivo di beni e servizi da te ideati, quasi certamente non riuscirai a dedicare anche un tempo sufficiente all’implementazione di strategie di marketing efficace! La scelta delle parole chiave rientra probabilmente tra gli aspetti più divertenti e alla tua portata in questo processo, ma è sempre bene ricordare che da sola non basta!

Read Full Article

Che rapporto hanno gli italiani con la pubblicità? Qual è quella che guardano di più? Secondo gli esperti, la pubblicità nativa è quella che si sta diffondendo e prendendo sempre più piede tra gli italiani. Facendo un giro veloce sulla home di nativery, è possibile farsi un'idea di quello che i siti specializzati in native ads possono fare per tutti i tipi di business. A dire il vero però, gli italiani sono ancora molto coinvolti anche dalle forme di pubblicità più tradizionale che comunque sono tanto diffusi, specie tra le grandi aziende.

Andando ad analizzare i dati dell'ultimo rapporto Censis risulta, ovvero, che gli italiani sono legati in maniera forte alla tv, ma vi è un consumo di media sempre più digitali, soprattutto tra i più giovani. Parliamo di coloro che hanno tra i 14 e i 29 anni. Questo pubblico è sempre più spinto dai contenuti del marketing che si allontanano dal tradizionale per cercare una pubblicità più costruita e su misura.

 

Quali pubblicità colpiscono gli italiani

Secondo i dati dell'ultimo rapporto Censis gli italiani si stanno distaccando dai mezzi del marketing tradizionale. I dati, infatti, dimostrano che il marketing tradizionale è in crisi. Piuttosto, la presenza online è quella in grado davvero di pubblicizzare un brand. Gli italiani cercano ogni giorno di più solo informazioni sui propri acquisti e lo fanno attraverso internet.

Infatti, almeno il 37% degli italiani per avere informazioni su un prodotto o su un'azienda visita il sito web e cerca i pareri di altre persone nei forum online o nelle community, in una percentuale pari al 19% circa. Il 13,4% degli italiani è spinto a cercare su siti di e-commerce – come per esempio eBay – oppure l'11,2% cerca recensioni video su YouTube. Stesso discorso anche per i portali di acquisto collettivo, come ad esempio Groupon, che sono consultati da almeno il 10,9% degli acquirenti finali di un prodotto. Inoltre, il 10,5% delle persone chiede parerei agli amici anche attraverso i social network. Gli utenti, ciò che è certo, è che nel tempo si sono abituati a fare ricerche sul web prima di fare qualunque tipo di acquisto. Per questo la rete ha registrato degli incrementi pubblicitari pari al 12,3% nel corso degli ultimi anni.

È un numero destinato a crescere che dimostra come è importante cambiare completamente il modo di comunicare, soprattutto in termini pubblicitari.

 

Il boom dei contenuti nativi

Nella crescita della pubblicità retail, a fare la differenza e a registrare un vero e proprio picco, è la pubblicità nativa in Europa. Parliamo di un tipo di pubblicità che ha portato una crescita almeno del 156%, se si considerano i prospetti fino al 2025. Questo perché i consumatori sono sempre più immuni dai tipi di pubblicità classica. Piuttosto cercano qualcosa che sia davvero costruito su misura, con contenuti di qualità e performanti. Inoltre, la pubblicità nativa è anche perfetta per i contesti social, per quelli mobile e per i video. La fruizione semplificata via mobile di questo tipo di pubblicità aiuta ancora di più a diffondere la native advertising, quindi a parlare ai potenziali clienti.

 

Perché scegliere la pubblicità digitale

Oggi giorno optare per la pubblicità digitale è un vero e proprio imperativo categorico. Ne sono certi gli esperti che hanno registrato la curva di crescita del marketing nativo – e in generale di quello digitale. Di conseguenza, gli imprenditori sono sempre più propensi ad approfittare dei costi più abbordabili della pubblicità sul web e delle sue possibilità di entrare a stretto contatto con i consumatori. Il digitale permette di creare un rapporto a “tu per tu” con il target di riferimento. Quindi, la pubblicità online rappresenta sicuramente la soluzione ideale per quelle realtà anche più piccole che vogliono investire parlando con il target di riferimento, coinvolgendolo in maniera diretta e senza rinunciare a un contenuto di qualità.

Read Full Article

Sono sempre più i genitori che scelgono di regalare ai propri figli con disturbi specifici dell’apprendimento o con diabete mellito di tipo 1 un’esperienza di studio all’estero. Questa possibilità, fino a poco più di 10 anni fa impensabile, è divenuta oggi possibile grazie all’impegno di importanti istituzioni del settore della formazione, che grazie all’esperienza pluriennale di personale scolastico specializzato sono riuscite ad adattare le vacanze all’estero per ragazzi ai bisogni dei ragazzi con DSA e DM1.

Un passo avanti importante che ha reso l’inclusione (un concetto troppo spesso decantato solo sulla carta) più pratica e tangibile. Non è certo una novità che le vacanze studio che si svolgono presso paesi anglofoni siano il modo più efficace ed impattante per imparare l’inglese: per questo motivo, anche i genitori dei bambini e degli adolescenti affetti da discalculia, disgrafia, ma anche da diabete mellito hanno progressivamente richiesto alle agenzie specializzate la possibilità di adattare le varie esperienze alle esigenze dei propri figli.

Dal costante dialogo tra famiglie, scuole e agenzie di tour operator è nata così l’offerta formativa specificatamente pensata per offrire a questi ragazzi tutto il supporto di cui hanno bisogno, sia durante le attività quotidiane, sia durante le lezioni di inglese.

 

Vacanze studio per DSA: come funzionano?

Ma vediamo i punti salienti di ciascuna offerta più nel dettaglio: parlando di disturbi specifici per l’apprendimento, è chiaro che i principali dubbi di un genitore possano riguardare l’effettiva applicazione di un metodo didattico pertinente. Ebbene, grazie al programma DSA i ragazzi saranno non solo seguiti in aula da docenti competenti, ma avranno anche la possibilità di apprendere la lingua utilizzando uno speciale software chiamato “FastForWord”, il quale grazie alla computazione di dati neurali permette di ottimizzare i tempi di lettura e apprendimento. Ogni giorno, durante le lezioni, i ragazzi trascorrono un’ora ascoltando i propri esercizi, che si basano sul riconoscimento del suono. In questo modo, l’esperienza di apprendimento si fa completa, immersiva, e diventa un vero e proprio gioco da ragazzi!

 

DM1 e studio all’estero: modalità e sicurezza

Anche i ragazzi che ogni giorno convivono con il diabete mellito di tipo 1 possono vivere esperienze indimenticabili lontano da casa. Come? Grazie alla presenza costante di un medico/accompagnatore per l’intera durata del soggiorno naturalmente! Il personale specializzato infatti sarà a disposizione delle esigenze dei ragazzi anche durante la notte, e sarà disponibile per effettuare controlli della glicemia in quanto alloggiante presso la medesima struttura degli studenti.

Quest’ultima infatti, non sarà una famiglia residente nel luogo di destinazione, ma uno dei più importanti college del luogo. In questo modo, ogni ragazzo potrà essere seguito e assistito nel minor tempo possibile, e avrà la possibilità di comunicare con i propri accompagnatori anche durante altre tipologie di attività, escursioni e naturalmente pasti compresi. Regalare ad un ragazzo DM1 una vacanza studio all’estero è un gesto di amore e fiducia, capace di infondere quella sicurezza e quell’inclusione di cui più di altri ha bisogno. Fortunatamente, grazie al lavoro di equipe specializzate, questa possibilità è non solo concreta, ma anche affidabile, efficace e sicura!

Read Full Article

I portafortuna sono sempre molto personali e anche lo stesso oggetto può significare cose differenti da persona a persona. Secondo la psicologia, in realtà, chi è superstizioso pensa che alcuni oggetti possono tenere lontano la sfortuna per “pura magia”. A essere sinceri però, anche la scienza è convinta che alcuni elementi possano aiutare a essere più fortunati, soprattutto se si considerano delle ragioni che vanno ben oltre gli aspetti soprannaturali. In pratica, per gli esperti, credere che alcuni oggetti possano essere portatori di influenze positive aiuta a riuscire meglio in ciò che si crede. Ma questo non vale solo per gli oggetti, quanto anche per determinati numeri o per degli specifici elementi. Ad esempio, chi crede nella numerologia, considera alla stregua di portafortuna anche alcuni numeri, tra cui anche i numeri doppi. Insomma, tutto dipende un po' da quello che è l'atteggiamento che si assume rispetto a determinate situazioni. Scopriamo insieme perché i portafortuna non sono solo una questione di testa e come possono cambiarci la vita.

 

A cosa servono i portafortuna

I portafortuna sono degli oggetti o degli elementi anche non fisici (ad esempio i numeri) che possono portare delle vibrazioni positive alle persone. Di conseguenza, aiutano ad affrontare positivamente e in maniera più semplice delle situazioni. Secondo gli esperti, i portafortuna possono essere realmente positivi nella vita di una persona al di là dei fattori soprannaturali, perché aiutano a pensare che qualcosa possa andare positivamente. Ciò genera un atteggiamento positivo e la sensazione di sentirsi tutelati che alcuni provano. Infatti, ad alimentare la potenza dei portafortuna molto spesso è un po' di superstizione. Le persone iniziano a legarsi a degli elementi perché pensano che possono essere portatori di buoni auspici. In realtà, al di là del fattore naturale è proprio questa convinzione che spinge le persone a sentirsi tutelate da alcuni oggetti. A tal fine è stato fatto uno studio in Germania proprio per capire come la presenza di portafortuna possa influenzare le persone in maniera più o meno positiva.

 

Lo studio sui portafortuna

I ricercatori dell'università di Colonia, in Germania, hanno fatto uno studio proprio sui portafortuna. In particolare, hanno invitato un gruppo di studenti a portare dei portafortuna con sé, come ad esempio dei talismani, per effettuare un esperimento. I ricercatori hanno preso questi elementi con la scusa di fotografarli e li hanno restituiti ai propri studenti poco prima di iniziare delle prove di abilità e dei quiz al computer. Una parte dei talismani, però, sono stati restituiti mentre un'altra parte no. Stando all'analisi di questo particolare esperimento, la parte che aveva con sé il portafortuna è andata molto meglio all'esame rispetto a chi non ce l'aveva. Chi aveva, cioè, il talismano insieme a sé, si sentiva più sicuro e quindi, si è posto degli obiettivi più ambiziosi. In sostanza, queste persone erano convinte di potercela fare in quanto si sentivano tutelate dalla presenza del talismano. Più che una prova soprannaturale vera e propria, è stata piuttosto una “questione di testa”, di atteggiamento mentale.

 

L'importanza di credere ai portafortuna

Credere a dei portafortuna significa riuscire a pensare che un oggetto possa avere influenze positive sulla vostra vita. Ciò vi porterà a credere di avere la sorte della propria parte e a cambiare atteggiamento diventando più positivi e coraggiosi. È una questione di testa o forse no? Ciò che è certo è che avere un portafortuna con sé comporta un'esperienza positiva: le persone si sentono tutelate e allo stesso modo, sentono di essere sotto una buona stella. Già solo la sensazione di avere questo privilegio comporta dei segnali positivi e la convinzione di potercela fare, ponendosi anche obiettivi più complessi. Dunque, se è vero che i portafortuna sono una questione di testa, non sottovalutate mai l'importanza di averli con sé.

Read Full Article

Per lavorare nel settore dell’alta ristorazione serve mettere in campo, oltre a un enorme sacrificio, anche un approccio sostenibile, tanta abilità e tecnica. Questa professione, infatti, richiede conoscenze approfondite e attenzione, una grande passione e adeguate capacità manuali. Il ruolo di chef di alta ristorazione oggi giorno è diventato importante, strategico per l’Italia ed è fondamentale avere le competenze adeguate per riuscire a portarlo avanti con soddisfazione. Per iniziare questa attività è necessario intraprendere una formazione specifica sia nella fase di diploma, che in quella seguente. Il primo passaggio, quindi, è quello di conseguire il titolo della scuola secondaria o di secondo grado.

Vediamo quali sono le competenze che devi necessariamente avere e il percorso più adatto per questa attività.

Alta ristorazione, il percorso di studi

Per sfondare nel campo dell’alta ristorazione, è molto importante seguire dei corsi di specializzazione specifici post diploma. Il settore dell’alta ristorazione è molto delicato e richiede numerose competenze non solo manageriali, ma anche pratiche e tecniche. Bisogna innanzitutto imparare a riconoscere la qualità del cibo, nonché avere una grande passione e cura per ogni più minimo dettaglio. Il percorso migliore da seguire è quello che inizia frequentando un istituto alberghiero. Va detto anche che si può diventare uno Chef professionista pur non avendo un percorso formativo alberghiero specifico alle spalle. A chi è rimasto indietro con il percorso di studi e desidera prendere un diploma per diventare Chef, consigliamo di leggere in questa pagina sui corsi del recupero anni scolastici bergamo.

Che tu decida di intraprendere la scuola alberghiera o un corso di formazione professionale, potrai decidere in quale ruolo specializzarti come quello, ad esempio, del sommelier, del pasticcere o dello chef. Inoltre, anche la figura del responsabile di sala nell’alta ristorazione, ovvero un maitre specializzato, è molto importante in questo comparto produttivo. Al contrario, chi invece vuole intraprendere la carriera di manager del settore dell’alta ristorazione deve acquisire competenze più tecniche, economiche o gestionali. La scelta ideale è quella di conseguire un titolo universitario in tal senso.

La specializzazione nel settore dell’alta ristorazione

La specializzazione rappresenta un elemento chiave per chi vuole fare carriera nel mondo dell’alta ristorazione. Sia per i ruoli operativi che quelli manageriali, conseguire dei corsi specifici è molto importante e aiuta a raggiungere anche gli obiettivi più difficili. Se vuoi arrivare ai vertici della carriera manageriale devi scegliere corsi di alta specializzazione nel settore agroalimentare e del marketing. Mentre, invece, se vuoi acquisire competenze pratiche devi optare per dei corsi professionali specifici. Parliamo, a titolo esemplificativo, di quelli per chef, pasticcere, sommelier o quelle per diventare direttori di sala.

Tutti questi corsi possono essere conseguiti verso enti specializzati in Italia. Non sai quale scegliere? Non ti preoccupare: ve ne sono tanti specializzati nel settore della ristorazione o dell’hospitality. Scegliere scuole professionali serie è obbligatorio, trovare quelle prestigiose, sarà un plus per il tuo curriculum.

Alcuni consigli per sfondare nel mondo dell’alta ristorazione

L’alta ristorazione richiede competenze trasversali e, quindi, non basta solo una buona formazione ma anche tanta pratica per riuscire nell’intento di diventare un nome importante in questo ambito. A tal fine potrebbe essere utile, ad esempio, acquisire tanta esperienza anche in un Paese estero oppure in un ambiente multidisciplinare. Tali esperienze ti faranno acquisire delle abilità preziose per realizzare vari tipi di piatti, utili nella gestione di diversi locali e di cucine di grandezze differenti. Uno chef o un responsabile di sala che ha fatto esperienze all’estero di certo avrà competenze molto più trasversali e diffuse, rispetto, invece, a chi ha conseguito la sua formazione solo in Italia.

Per questo, chi vuole sfondare in questo settore non può non prendere in considerazione l’opportunità di fare tante esperienze anche all’estero, cioè in giro per il mondo. Solo così potrai diventare professionalmente più appetibile per le attività che assumono in questo comparto oppure per acquisire tutto ciò che serve per gestire al meglio la propria attività nel settore dell’alta ristorazione.

Read Full Article

I giochi di ruolo sono noti in tutto il globo e consentono di recitare, inventare e immergersi in un’avventura fantastica, cercando di immedesimarsi al meglio nel personaggio che si è scelto di interpretare. Secondo alcuni esperti la loro storia inizia nel 1974, ma altri fanno risalire le loro radici addirittura al Seicento.

 

Giochi di ruolo: la definizione

I giochi di ruolo o role-playing games sono chiamati così proprio perché i giocatori interpretano dei personaggi a loro scelta, che possono essere immaginari, magari ispirati a quelli di una trama di un film e/o romanzi, o direttamente altri reali. Tra questi ultimi ad esempio possono esserci quelli storici, Vip o altri. In questo modo l’attività ludica diventa una sorta di spettacolo teatrale, ma il punto è che il giocatore non sarà uno spettatore, bensì un vero e proprio attore. Diventerà quindi colui o colei che contribuisce a creare una storia.

Non ci saranno vincitori, perché tutti dovranno contribuire a realizzare trame seguendo le regole dettate da un giocatore chiamato “dungeon master” o a volte anche “game master”. Chiarite queste caratteristiche principali di questi tipi di giochi, può essere curioso scoprire anche come siano nati. Oggi sono conosciuti in tutto il mondo, ma chi li ha creati?

 

La storia

Tutto iniziò nel 1974, quando Gary Gigax e Dave Arneson realizzarono OD&G, sigla che indica “Original D&D”, ovvero Dungeons & Dragons, che è considerato proprio il primo gioco di ruolo. I suoi inventori erano due designer di origine americana e per inventare il gioco in questione presero spunto da quelli che facevano parte della tipologia “wargame”. Con questo termine si fa riferimento ad attività ludiche che hanno un regolamento abbastanza complesso, dato che le indicazioni per giocare che devono essere seguire sono svariate. In più si usano miniature per dare forma a tante riproduzioni di imprese storiche, specialmente guerre. In realtà si possono anche “combattere” battaglie totalmente inventate. La differenza fondamentale tra il wargame e il nuovo genere che i due designer idearono però risiede nel fatto che la prima categoria comprende scontri che avvengono proprio tra due schieramenti, mentre con un normale gioco di ruolo ogni giocatore interpreta un solo personaggio. Gigax e Arneson furono quindi i primi che idearono tale seconda tipologia di giochi. Da qui poi sono nate tantissime varianti. Si pensi infatti che addirittura in alcuni giochi di ruolo chi gioca si traveste, indossando proprio costumi tipici di persone esistite in altre epoche o che presentano un aspetto totalmente inventato.

Per quanto riguarda i cenni storici poi si possono anche evidenziare alcuni dettagli, come l’anno in cui furono ideati i wargame. Secondo alcuni studiosi fu Johann Christian Ludwig Hellwig che nel 1780 creò una mappatura con ben 1666 caselle su cui giocare. Come accennato però, il primo vero e proprio gioco di ruolo è quello di Gigax e Arneson. Dato che però alla fine in queste attività ludiche si deve semplicemente improvvisare, tenendo conto delle regole del game master, le origini di tale improvvisazione si fanno risalire persino al Seicento. In quel periodo infatti era presente la “Commedia dell’arte”, intesa come forma teatrale che seguiva un canovaccio, ovvero l’arte di improvvisare considerando regole base. C’erano infatti alcuni personaggi fissi, ma dialoghi e azioni erano proprio inventati sul momento. Per questo motivo, secondo alcuni esperti, i giochi di ruolo deriverebbero proprio da quell’epoca antica.

Read Full Article

La calce idrata è un materiale utilizzato in diversi settori, tra cui l'agricoltura. In questo campo, viene spesso impiegata per neutralizzare il pH del terreno, che può essere troppo acido o troppo alcalino per determinate colture. Il pH del terreno è un indicatore della sua acidità o alcalinità, che viene misurato su una scala da 0 a 14. Un terreno con pH compreso tra 6 e 7 è considerato neutro, mentre valori inferiori indicano una maggiore acidità e valori superiori una maggiore alcalinità. Ogni coltura ha un range di pH ottimale in cui cresce meglio, quindi è importante mantenere il pH del terreno all'interno di questo range per ottenere il massimo rendimento. La calce idrata in agricoltura viene utilizzata per aumentare il pH del terreno, ovvero per renderlo meno acido. Ciò può essere particolarmente utile per colture come patate, pomodori e peperoni, che crescono meglio in terreni leggermente alcalini. Inoltre, la calce idrata ha anche proprietà disinfettanti, quindi può essere utilizzata per prevenire la diffusione di malattie delle piante. Tuttavia, è importante utilizzare la calce idrata con moderazione, poiché un eccesso di alcalinità può essere dannoso per alcune colture. Inoltre, la calce idrata può aumentare la durezza dell'acqua, rendendola meno adatta per l'irrigazione. Pertanto, è importante seguire attentamente le istruzioni del produttore e fare riferimento a fonti autorevoli, come l'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) o il Ministero dell'Agricoltura, per ottenere informazioni precise e aggiornate sull'utilizzo della calce idrata in agricoltura. Oltre alla calce idrata, esistono anche altri modi per regolare il pH del terreno, come l'utilizzo di composti organici o di fertilizzanti a base di calcio. Tuttavia, è importante ricordare che il pH del terreno è solo uno dei molti fattori che influiscono sulla crescita delle piante e che è necessario considerare anche altri aspetti, come la disponibilità di nutrienti, l'umidità e la temperatura, per garantire il massimo rendimento delle colture.

 

Che differenza c'è tra calce viva e calce idrata?

La calce viva e la calce idrata sono entrambe sostanze utilizzate nell'agricoltura. Entrambe sono utilizzate come fertilizzanti, ma hanno alcune differenze importanti. La calce viva è una miscela di carbonato di calcio e di ossido di calcio che si trova in natura. E' anche conosciuta come calce bruciata ed è una sostanza solida a temperatura ambiente. La calce viva viene generalmente prodotta con un processo chiamato calcination, che prevede l'aggiunta di calore a un materiale ricco di carbonato di calcio, come la pietra calcarea. La reazione provoca la decomposizione del carbonato in ossido di calcio e anidride carbonica.

La calce idrata, al contrario della calce viva, è un composto chimico composto da carbonato di calcio e acqua. Si forma quando il carbonato di calcio reagisce con l'acqua, formando una sostanza pastosa o liquida. A differenza della calce viva, la calce idrata non è solida a temperatura ambiente ed ha un aspetto simile a quello della crema da barba.

Read Full Article