Categoria: Miscellanea

Si presenta come un bancomat qualsiasi, ma al suo interno sono contenute informazioni personali ben diverse da un estratto conto. A partire dal 2004 la Tessera Sanitaria ha iniziato a far parte delle nostre vite. Ad occuparsi della sua distribuzione è l'Agenzia delle Entrate, utilizzando l'indirizzo di residenza riportato nella banca dati dell'Anagrafe Tributaria. Si tratta di una card che è regolarmente usata dai cittadini quando si recano dal medico, oppure per prenotare esami, acquistare medicinali e beneficiare di visita specialistica in ospedale. Questo perché al tuo interno è contenuto il codice fiscale personale dell’intestatario e rende così più agevoli moltissimi servizi sia in Italia che in nei paesi dell’Unione europea.

Ma dietro a questa tessera plastificata dalle dimensioni ridotte che cosa c’è? Che cosa non conosciamo dell’utilità di una Tessera Sanitaria? Lo vedremo di seguito!

 

Quante cose non sappiamo sulle funzionalità della tessera sanitaria

La prima cosa da chiedersi non è come posso ottenere la tessera sanitaria, ma bensì quante funzionalità “nascoste”  può offrire. Il vero punto di forza della nuova tessera sanitaria è poter garantire la digitalizzazione su più aspetti.

Come riportato già all’interno del Fascicolo Sanitario grazie a questa card abbiamo sempre in tasca il nostro codice fiscale, ma è utile per molte altre prestazioni sanitarie. E quando viene attivata è il mezzo più rapido per accedere ai dati sanitari online. Al suo interno infatti ci sono tutte quelle informazioni che sono importanti per identificare una persona, anche attraverso i referti medici, riuscendo sempre a mantenere alto il livello di sicurezza e privacy.

Non è considerato un documento obbligatorio (anche se per certi aspetti dovrebbe esserlo), ed è gratuita. Questo dettaglio dovrebbe spingere i cittadini a viverla come un perfetto alleato per conoscere o recuperare la propria storia sanitaria sempre aggiornata. E in pochi secondi la si potrà condividere non solo con il proprio medico, ma anche con strutture sanitarie e terapisti per ricevere velocemente un programma di assistenza e cure.

 

Il tuo dosser sanitario a portata di mano

Abbiamo appena detto che grazie alla Tessera Sanitaria si può consultare in modo comodo il proprio fascicolo sanitario elettronico. È quindi importante sapere che la carta ti permette di avere sempre a portata di mano una serie di informazioni:

  • I dati identificativi;
  • Il consenso (o dissenso) per la donazione agli organi;
  • I referti medici;
  • Il Profilo Sanitario Sintetico;
  • I verbali del pronto soccorso;
  • Le lettere di dimissione;
  • I report dei farmaci usati.

 

In che modo si può attivare?

Il proprietario deve presentarsi agli sportelli preposti nella propria regione, dove bisognerà mostrare la Tessera Sanitaria e un documento di identità valido. Oltre all’attivazione, che avviene in pochi minuti, si riceverà anche un codice di accesso personale PIN e PUK e un codice di identificazione CIP solo per alcune regioni). Il PIN è associato alla propria identità digitale legata al microchip; il PUK invece permette di sbloccare la carta nel caso in cui venga inserito erroneamente il codice PIN per tre volte.

 

Che cosa fare in caso di smarrimento o furto?

In caso di furto o di smarrimento della carta è possibile inoltrare una richiesta per riceverne così un’altra. Si può procedere recandosi all’ASL, ad uno sportello dell’Agenzia delle Entrate oppure con la richiesta online. È doveroso fare una precisazione: se la Tessera Sanitaria è anche valida in quanto Carta Nazionale dei Servizi, il duplicato deve essere richiesto attraverso i servizi telematici. Nel caso della Tessera Sanitaria semplice invece bisogna procedere attraverso il sito dell’Agenzia delle entrate.

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La plastica è uno dei materiali che, lavorati ad alte velocità nelle macchine automatiche, come quelle delle moderne catene di montaggio, si polarizzano e accumulano una carica elettrica (positiva o negativa). Questa carica può portare a diversi problemi che è bene monitorare e risolvere tempestivamente.

Breve storia della plastica

La plastica è oggi spesso attaccata, ma in realtà si tratta di un materiale decisamente smart, purtroppo però l’uso che le persone ne fanno spesso lo è molto meno. La storia di questo versatile materiale inizia nell’XIX° secolo, attorno al 1862, quando l’Inglese Alexander Parkes, sviluppando i suoi studi sul nitrato di cellulosa, isola e brevetta il primo materiale plastico semisintetico della storia, in seguito noto come Xylonite. La prima vera affermazione del nuovo materiale si ebbe però solo qualche anno dopo, quando nel 1870 gli americani Hyatt brevettarono la formula della celluloide, inizialmente avendo come principale obiettivo la sostituzione del costoso avorio nella produzione delle palle da biliardo. La celluloide trovò però presto vari altri utilizzi.

Quello che potremo definire come secolo della plastica fu senza dubbio il Novecento. Nel 1910 il chimico belga Leo Baekeland brevettò la Bakelite, nuovo materiale, simile alla plastica contemporanea, che ebbe praticamente da subito un clamoroso successo. Nel 1912 un chimico tedesco iniziò la produzione del polivinilcloruro (PVC), anche questo materiale plastico avrà grandissimi sviluppi e utilizzi, che arrivano fino ad oggi.

Dopo la guerra, le scoperte che prima erano dettate da esigenze militari iniziano a confluire nel mondo civile e negli anni ’50 arriva la Formica che consente la produzione di laminati destinati all’arredamento. In plastica si stampano stoviglie economiche, ma anche oggetti di design e elementi di vario tipo, spesso a basso prezzo, che entrano nella quotidianità delle persone: nelle loro cucine e salotti.

Tra i pro della plastica i suoi costi, senza dubbio minori rispetto a quelli di legno o metallo, è inoltre leggera, molto versatile, resistente e ha un basso consumo energetico, inoltre è riciclabile. Il problema è che spesso non viene riciclata, ma invece abbandonata dell’ambiente. Per questo oggi da molti è criticata e si cercano alternative, come bio plastiche e simili.

Come eliminare le cariche elettrostatiche dalla plastica

Un settore in cui la plastica è ancora molto utilizzata è senza dubbio quello industriale, parliamo sia di imballaggi che di prodotti finiti. Tra le criticità più comuni con cui devono fare i conti le aziende che lavorano la plastica c’è senza dubbio l’accumulo di carica elettrostatica.

Ecco come eliminare le cariche elettrostatiche dalla plastica e perché queste cariche possono rappresentare un serio problema. La plastica è uno dei materiali che, lavorati ad alte velocità nelle macchine automatiche, si polarizzano e accumulano carica elettrica. In condizioni normali si tratta di un materiale elettricamente neutro, ma se lavorato ad alte velocità, a causa dell’attrito con altri materiali, perde il suo equilibrio e si carica elettricamente, causando diversi problemi che non vanno sottovalutati.

Scosse agli operatori, interruzioni o rallentamenti dei processi produttivi, aumento degli scarti di lavorazione, calo della qualità dei prodotti finiti e potenziali problemi di sicurezza. Tutto questo può essere causato da cariche elettrostatiche incontrollate. Esiste una soluzione? La risposta per fortuna è affermativa.

È possibile eliminare l’accumulo di elettricità statica sui macchinari che lavorano la plastica, applicando sugli stessi delle barre ionizzanti, dispositivi che riportano i materiali ad una carica neutra. L’approccio si rivela efficace anche nel caso si lavorino bioplastiche o plastica riciclata, che oggi trovano largo utilizzo in settori come il packaging.

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Negli ultimi tempi il mondo dell'ingegneria genetica ha conosciuto una serie di progressi decisamente interessanti. Grazie ad essa, infatti, è possibile intervenire in maniera mirata e tecnica su determinati fattori, come ad esempio la manipolazione genetica del DNA.

Tra le varie operazioni oggi possibili, dunque, vi è la tecnica del DNA ricombinante, un particolare processo che consente di intervenire in maniera specifica sul patrimonio genetico di un soggetto, attuando una serie di modifiche sostanziali.

Affinché tutta la questione sia di una comprensione più facile, è di fondamentale importanza analizzare a fondo l'argomento, così da poter beneficiare di una visione più chiara.

Che cos'é la tecnica del DNA ricombinante

La tecnica del DNA ricombinante consiste, sostanzialmente, nell'ottenere il risultato desiderato attraverso il clonaggio: un frammento di DNA, infatti, viene inserito all'interno di un vettore (operazione che dà vita al dna ricombinato), inserendo poi il prodotto che si ottiene all'interno di una cellula ospite.

Il clonaggio avviene isolando il gene, inserendo il gene isolato all'interno di un vettore, inserire il tutto all'interno di una cellula ospite, purificare il clone e dare luogo così alla produzione di diverse cellule che contengono il clone che è stato precedentemente isolato ed immesso.

Tuttavia, è importante altresì comprendere il perché di questa particolare operazione, cercando così di dare una spiegazione razionale a alla tecnica del DNA ricombinante.

Le diverse applicazioni del DNA ricombinante

Il DNA ricombinante può essere utilizzato in diversi contesti, come ad esempio quello inerente lo studio dell'espressione genica e della sua regolazione, la sovraespressione del gene, lo studio delle proteine e altri ambiti sempre inerenti allo studio del patrimonio genetico, utilizzando però delle applicazioni ingegneristiche per un approccio di tipo più concreto e circoscritto.

Come è facilmente intuibile, poi, l'utilizzo della tecnica del DNA ricombinante ha comportato una serie di fattori positivi, che hanno determinato in maniera concreta un passo in avanti della scienza e dello studio del patrimonio genetico.

I passi in avanti compiuti grazie al DNA ricombinante

Grazie alla tecnica del DNA ricombinante è stato possibile fare delle scoperte di grande importanza, come ad esempio lo studio del fattore della coagulazione, la scoperta della chimosina e la possibilità di osservare il comportamento dell'insulina nei soggetti diabetici.

Da un punto di vista più generico, invece, grazie alla tecnica del DNA ricombinante è stato anche possibile scoprire il vaccino dell'epatite B, mettendo così un punto fermo a tutte quelle che erano le patologie connesse a questa particolare configurazione clinica.

L'importanza che riveste l'informazione nel proprio quotidiano

Affinché l'ingegneria genetica possa essere sfruttata nel miglior modo possibile, è di fondamentale importanza fare in modo che si vengano a conoscere tutte quelle che sono le sue differenti applicazioni nel quotidiano, così da restare sempre aggiornati circa la sua indubbia utilità.

Il sito Tech4future.info resta costantemente aggiornato su quelle che sono tutte le differenti novità che accadono costantemente nel mondo dell'ingegneria e della tecnologia in senso ampio.

Grazie ad una costante ed attenta ricerca delle informazioni tutte le scoperte fondamentali nei vari ambiti vengono subito riportate in maniera fedele, motivo per il quale il supporto fornito dal sito in merito alle costanti scoperte ed aggiornamenti si rivela essere imprescindibile per tutti coloro i quali vogliano avere delle notizie attendibili, utili ed accuratamente selezionate e raccontate con una particolare attenzione ai dettagli, fornendo così delle risposte ad ogni quesito.

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Le vendite online si erano già ritagliate uno spazio ampio e in continua crescita nel mercato. Nel 2020 e ancor di più nel 2021 sono aumentate esponenzialmente, soprattutto a causa della pandemia e dell'impossibilità in molti casi di recarsi nei negozi tradizionali. Le persone ad oggi acquistano proprio tutto online: beni di prima necessità, beni personali, regali per se stessi o doni per altri.

Il packaging che inizialmente è stato inventato con una funzione estremamente pratica, per tutelare il prodotto all'interno durante il trasporto, è cambiato, insieme al mercato. Oggi, non ha più un'estetica standard, ma può essere personalizzato in tutto e per tutto. Un po' come le buste personalizzate che vengono date dopo un acquisto al negozio: gli acquisti a distanza devono garantire la stessa attenzione al cliente.

Ogni azienda o e-commerce può avere uno scatolone con il proprio marchio stampato sopra, così da distinguerlo da tutti gli altri, o può realizzare del nastro adesivo con il logo. Il cliente che lo riceverà sarà estremamente contento nel capire sin da subito di cosa si tratta, aumentando il senso di gratitudine verso l'azienda da cui ha acquistato. Garantiamo inoltre la qualità degli scatoloni e la loro resistenza: solo perché sono belli, non significa che non siano utili!

Dar visibilità al proprio brand non significa solo pubblicizzarlo con i metodi classici. In periodi come quello più recente, in cui le persone spesso non escono di casa, è difficile farsi notare attraverso la pubblicità. Apporre il proprio brand sullo scatolone da imballaggio è un modo immediato per farsi riconoscere e, soprattutto, conoscere. Lo vedranno gli impiegati occupati a smistare e consegnare pacchi, lo vedranno anche le persone vicine ai destinatari. Potrete anche non limitarvi al vostro logo ma aggiungere un'informazione utile o un ulteriore segno di riconoscimento.

Lo scotch personalizzato è ciò che dà veramente carattere ad uno scatolone. Se il logo rende riconoscibile l'azienda, lo scotch ha il potere realmente di decorare una scatola di cartone qualunque. Alla fine avrete dei prodotti per l'imballaggio totalmente personalizzati, che renderanno le vostre spedizioni uniche. Questo tipo di visibilità, inoltre, ha prezzi ridotti rispetto ad altre soluzioni. Oltretutto, con la vendita online è veramente difficile far sentire la propria vicinanza al cliente. Consegnare il proprio prodotto all'interno di uno scatolone esteticamente decorato, anche solo dal vostro brand, farà subito sentire l'importanza che date a quell'acquisto. Un'attenzione ai dettagli che può sembrare superflua ma che fa veramente la differenza.

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Grazie al progresso in ambiente tecnologico ultimamente sono state perfezionate alcune metodologie riguardanti l’intelligenza artificiale, grazie alle quali sarà resa più semplice la traduzione professionale. La traduzione automatica neurale o NMT è un metodo basato su una rete di neuroni artificiali il cui progresso sta pianificando un sistema per cui le traduzioni professionali saranno sempre più perfette.

1- Neural Machine Translation: una novità indispensabile

1.1 Che cos’è?

1.2 Quali strumenti vengono usati per concretizzare le traduzioni

1.3 In che modo avviene la traduzione

2- Le differenze tra le tradizionali traduzioni professionali e quelle con NMT

2.1 – Google Translate è già il passato?

3 – Cos’è il servizio Traducimela di Melascrivi

3.1 – I servizi offerti da Traducimela

Neural Machine Translation: una novità indispensabile

Che cos’e?

La traduzione automatica neurale o NMT è una tecnologia innovativa basata su una rete di neuroni artificiali che consente di effettuare una traduzione particolareggiata e perfetta, tale da poterla assimilare ormai a quella umana. Avviene tramite una rete di neuroni artificiali, come già detto, in grado di tradurre in tempo reale milioni di informazioni.

Quali strumenti vengono usati per concretizzare le traduzioni.

Nella vita giornaliera, usando un pc o uno smartphone abbiamo già la possibilità di accedere alle traduzioni di Google Translate, ma a differenza di questi software la NMT può quasi essere assimilata alle possibilità di traduzione di un cervello umano. Infatti la NMT, come il cervello umano è in grado di imparare una lingua e di migliorare con l’esperienza i testi tradotti, arrivando infine ad una traduzione perfetta.

Per migliorare le prestazioni occorre l’allenamento da parte del cervello umano: concretamente servirà una quantità inquantificabile di dati da inserire in questa “macchina” (parole, frasi intere o segmenti di frasi, testi già tradotti) che verranno rielaborati man mano e caso per caso tramite una collaborazione con l’uomo.

In che modo avviene la traduzione.

Essendo abbastanza complicato il modo con cui le traduzioni NMT vengono effettuate, in questo breve articolo viene spiegato in modo arbitrario come avviene la Traduzione Automatica Neurale. Come in ogni contesto computerizzato si parte da una formula matematica complessa in cui una stringa di numeri viene introdotta come input e alla quale corrisponde un’altra stringa in output (uscita). Nella rete neurale artificiale vengono introdotte milioni di coppie di frasi: ogni frase modifica leggermente la rete neurale precedente usando uno speciale algoritmo chiamato back propagation. La modifica continuerà aggiungendo ogni volta coppie di frasi diverse corrispondenti agli output delle stringhe in numeri e avrà fine quando verrà ottenuto un modello in grado di tradurre qualsiasi input venga proposto in maniera ottimale.

La differenza tra le tradizionali traduzioni professionali e le NMT-

Google Translate è già il passato?

Nelle tradizionali traduzioni, come ad esempio quelle offerte dal servizio già nominato sopra Google Translate, si poteva ottenere una trasposizione ottimale ma non perfetta. Alcune frasi potevano risultare interrotte o addirittura impossibili da riportare. Nell’ambito lavorativo, per chi possiede un e-commerce o un sito on line in cui proporre le vendite, la Neural Translation diventa fondamentale se si vuol vendere all’estero. La pubblicità dovrà essere offerta diversamente per ogni paese a cui ci si rivolge dovendo essere le strategie di vendita molto diversificate tra loro pur essendo alcuni paesi molto vicini tra loro geograficamente. Cambia il target, come cambia il modo di rivolgersi ai clienti. Per questo motivo occorrono delle traduzioni geolocalizzate nelle quali sia presente la mente umana, in grado di collaborare con queste nuove intelligenze per fornire a tali “macchine” gli strumenti necessari per una traduzione perfetta.

Cos’e il servizio Traducimela di Melascrivi

Il servizio Traducimela di Melascrivi offre la possibilità di ottenere traduzioni da affidare a traduttori professionisti specializzati nella geolocalizzazione, consentendo di usufruire del servizio NMT. Infatti è possibile scegliere di affidare la traduzione dei contenuti alla tecnologia NMT coniugandola in seguito alla revisione da parte dei traduttori specializzati di Traducimela.

I servizi offerti da Traducimela

E’ possibile ottenere un preventivo immediato riempiendo un form all’interno del sito indicando la lingua di origine, quella di traduzione la tipologia di trasposizione e il numero di parole da richiedere.

Sarà possibile ottenere la traduzione di schede prodotto, riportate nella lingua prescelta analizzando il testo originale nella sua integrità. In questo modo il contenuto non verrà tradotto in maniera esemplificativa ma al contrario si otterrà un testo preciso e adatto alle esigenze di qualsiasi azienda o piattaforma di vendita on line.

Le traduzioni di testi per i social e per i siti internet, attraverso la rete neurale, lavorano affinché il testo ottenuto possa essere consono ai contenuti impostati ottenendo un elaborato grammaticalmente corretto in grado di seguire il tono e il contenuto originale

In tutto ciò la Neural Machine Translation assicura una traduzione veloce paragonabile a quella della mente umana. Infatti il progresso in questo campo ha permesso di poter allenare questa sorta di “cervello artificiale” introducendo e pianificando nuovi metodi improntati verso aggiornamenti tecnologici sempre più all’avanguardia.

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Può un semplice piccolo pezzo di carta attaccato su una bottiglia influire sul successo e la vendita di un vino? Sembra strano a credersi ma la risposta è si. Ecco che diventa fondamentale applicare etichette vini che sappiano attirare l'attenzione del cliente e offrirgli tutte le informazioni necessarie. Di seguito spiegheremo come ottenere buoni risultati fai da te utilizzando la suite grafica Spark di Adobe.

L'importanza di investire in una buona etichetta

Moderni software grafici come il tool Spark di Adobe sono strumenti che facilitano la creazione di etichette vini, tuttavia è necessario conoscere l'importanza di tale aspetto e le caratteristiche visive che deve avere un marchio di successo.

Se i grandi produttori sono molto attenti all'immagine dei propri vini e liquori, è invece un particolare spesso sottovalutato dalle piccole aziende. Immaginiamo un cliente che entra in un'enoteca o nel reparto alcolici di un supermercato: si trova di fronte centinaia di bottiglie. Tranne i casi in cui l'acquirente è ben informato e sa già esattamente cosa vuole, solitamente incomincia a guardarsi attorno girovagando tra gli scaffali. Qual è la prima cosa che colpisce il suo sguardo? Naturalmente è l'etichetta, in grado di svolgere un ruolo fondamentale nel comunicare informazioni sul prodotto e l'azienda. Molte volte un acquisto è proprio deciso in base a ciò che viene riportato sul piccolo foglio di carta.

Un'etichetta deve essere unica e differenziarsi da tutte le altre colpendo l'interesse dell'osservatore già alla prima occhiata; deve mettere in risalto le qualità del vino e dell'azienda produttrice in modo chiaro e conciso ma fornendo informazioni complete. Per riuscire nell'intendo bisogna aver ben presente l'identità della clientela a cui si rivolge il vino e adeguare immagini e testo a seconda se il pubblico è giovanile oppure composto da persone già di una certa età.

Come creare facilmente un'etichetta per vini e liquori

Adobe ha recentemente ideato il tool grafico Spark, suddiviso in tre software specifici per rispondere alle esigenze di tutti coloro che desiderano realizzare un progetto senza necessariamente possedere particolari conoscenze nel settore della grafica digitale.

Chi ha la necessità di creare etichette vini può sempre rivolgersi a società che mettono a disposizione professionisti capaci di elaborare precise strategie di marketing, esperti visual e copy-writer. Tuttavia, avendo una brillante idea di partenza, si può dare vita alla propria etichetta in totale autonomia ottenendo risultati sorprendenti.

Il software in questione è proposto in due versioni: a pagamento con abbonamento mensile oppure in forma gratuita. In quest'ultimo caso c'è da mettere in conto funzionalità minime che consentono di creare un'etichetta, ma limitano il livello di personalizzazione e oltretutto impediscono di rimuovere la filigrana con l'indicazione Adobe Spark. È una soluzione valida per piccoli viticoltori non professionisti oppure per chi imbottiglia vino per uso personale e desidera creare un'originale etichetta diversa dal semplice foglio adesivo scritto a mano. Per le aziende è indispensabile acquistare la versione completa con possibilità di accedere ad una libreria di immagini ad alta definizione, fonts di innumerevoli stili e modelli di base precostituiti. Inoltre c'è l'opportunità di inserire il proprio marchio, memorizzare le impostazioni grafiche per averle disponibili con un solo tocco e sfruttare funzioni automatiche per migliorare la qualità cromatica.

Tutto questo lo si ottiene grazie all'accesso ad una piattaforma online inserendo le proprie credenziali personali e all'utilizzo di un'interfaccia utente semplice ed intuitiva, con cui iniziare subito a progettare e personalizzare l'etichetta per il proprio vino. Volendo è possibile scaricare una versione per dispositivi mobile, ma al momento è disponibile solo l'app compatibile con sistemi operativi iOS di Apple. La software house californiana sta comunque lavorando anche ad una versione per apparecchi Android.

Un'accattivante etichetta può rappresentare la differenza tra il vendere un vino o vederlo accumulare polvere sullo scaffale. Prima di rivolgersi ad esperti grafici è bene valutare le possibilità offerte da software come Spark di Adobe, magari facendo delle prove con la versione gratuita per poi passare a quella a pagamento.

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Il porfido è un materiale molto utilizzato al giorno d'oggi, in modo particolare per gli esterni. Si tratta infatti di un materiale che ha numerosi vantaggi come la durezza, la resistenza, la durata nel tempo, la bassa assorbenza. Proprio per tale ragione il porfido per esterni è tra i leader indiscussi i questo tipo di pavimentazione.

Vantaggi porfido

Quali sono i principali vantaggi di questo materiale

Il porfido è un materiale che offre numerosi giovamenti sotto diversi punti di vista. Per prima cosa bisogna considerare la durata. Tale materiale riesce ad essere molto longevo e a resistere a lungo nel tempo senza rovinarsi. Proprio per tale ragione infatti esso veniva adoperato sin dai tempi antichi per la pavimentazione di strade e piazze. Allo stesso modo, scegliendo il porfido per la propria casa si potrà ottenere all'esterno una pavimentazione duratura che non verrà scalfita dal trascorrere degli anni. Un altro vantaggio che non bisogna sottovalutare è il basso costo: generalmente il porfido rientra in una fascia di prezzo decisamente economica e accessibile a tutte le tasche. Rispetto ad altri materiali utilizzati per lo stesso scopo infatti, esso presenta una procedura di estrazione e una messa in opera meno complessa. Naturalmente è opportuno considerare che non tutti i pavimenti in porfido sono uguali e dunque bisogna fare attenzione alla tipologia scelta. Anche il costo della manutenzione sarà decisamente basso perché tale materiale non ha bisogno di essere pulito con materiali particolari ed è difficile che possa macchiarsi. Pertanto esso può essere lavato con della semplice acqua e un detergente reperibile in qualsiasi negozio.

Scegliere il porfido

I motivi per cui scegliere il porfido per la pavimentazione esterna

La scelta di utilizzare il porfido come materiale per esterno è indubbiamente conveniente. Bisogna infatti ricordare che nonostante si tratti di un materiale a basso costo è molto versatile e può creare effetti molto gradevoli esteticamente. Non tutti sanno infatti che il porfido può avere diverse forme e dimensioni che possono essere unite insieme per realizzare una pavimentazione di grande effetto. Chi preferisce ad esempio può creare il contorno utilizzando il porfido squadrato e per l'interno può scegliere una forma irregolare. Il risultato sarà sicuramente molto accattivante e suggestivo, perfetto per essere collocato in tutti i tipi di abitazione. Oltre a ciò è bene sapere anche che il porfido si può abbinare ad altri materiali poiché il suo colore tendenzialmente grigio si sposa perfettamente con il ciottolo, il giallo reale oppure il trani. Pertanto le combinazioni che si possono eseguire sono pressoché infinite e lasciano spazio alla creatività e all'immaginazione.

Consigli sul porfido

Indicazioni utili su come scegliere il porfido

Per creare un pavimento per esterni di qualità è necessario utilizzare materiali che abbiano un'ottima resa ma che siano anche belli esteticamente. Pertanto prima di scegliere il porfido da collocare all'esterno della propria casa è necessario valutare con attenzione alcuni elementi. È consigliabile affidarsi ad una ditta seria ed esperta che possa garantire la massima serietà e affidabilità sia per quanto riguarda la realizzazione del pavimento, sia per ciò che concerne l'utilizzo dei materiali.

Scegliere il porfido per esterni è senz'altro la soluzione ideale per chi cerca un tipo di pavimentazione adatto a tutti i tipi di case e che garantisca un'eccellente durata nel tempo. Si tratta infatti di una scelta decisamente vantaggiosa in modo particolare per chi non vuole spendere grandi somme di denaro ma non vuole rinunciare alla qualità.

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536 d.C.: il peggior anno negli ultimi 2000 anni di storia dell’umanità

Circa tre anni fa L. Mariani pubblicò qui su CM un post di grande successo che descriveva con dovizia di fonti storiografiche e scientifiche, un periodo storico terribile per l’uomo: quello compreso tra il 535 ed il 550 d.C..

L’evento freddo del 535/550 dC – Alcune fonti per l’Italia

Da qualche giorno è stato pubblicato su Science un articolo divulgativo a firma di A. Gibbons, che riprende l’argomento attraverso le parole del medievalista M. McCormick.

Why 536 “was worst year be alive”

Lo storico britannico utilizzando le fonti citate già da L. Mariani nel suo articolo del 2015, descrive un periodo caratterizzato da eventi atmosferici estremamente fuori dal normale. Il Sole appariva pallido come durante un’eclissi parziale e non scaldava. Al Sole pallido si associarono inverni molto freddi, estati siccitose e fredde e le “mezze stagioni” sparirono del tutto. Le coltivazioni agricole non diedero frutto e l’intera Europa piombò in una paurosa carestia.

La novità dell’articolo di A. Gibbson riguarda i risultati di una ricerca effettuata da un team di ricercatori guidati dal glaciologo P. Mayewski che opera presso il Climate Change Institute dell’Università del Maine di Orono e dallo stesso M. McCormick. In un recente seminario gli studiosi hanno comunicato i risultati di una ricerca effettuata su una carota di ghiaccio lunga una settantina di metri, estratta dal ghiacciaio di Colle Gnifetti sulle Alpi Svizzere. Analizzando la carota con una nuova tecnica di indagine, essi sono riusciti ad aumentare in modo estremamente alto la risoluzione degli strati che la costituiscono, riuscendo a definire le caratteristiche di una dozzina di componenti della carota addirittura a livello mensile.

Sulla base dei risultati ottenuti, P. Mayewski ed il suo gruppo hanno potuto accertare che tra la fine dell’anno 535 d.C. e l’inizio dell’anno 536 d.C. ci fu una violenta eruzione vulcanica che rovesciò in atmosfera una tale quantità di polveri e ceneri, da oscurare il Sole per oltre un anno e che causò i fenomeni descritti da Procopio, Cassiodoro ed altri cronisti coevi. Nello strato relativo a quel periodo storico sono stati individuati, inoltre, due granelli di polvere che appartenevano ad una roccia molto comune in Islanda, per cui i ricercatori hanno dedotto che l’eruzione responsabile del cambiamento climatico che innescò l’era più buia negli ultimi 2300 anni della storia dell’uomo, abbia riguardato un vulcano Islandese. Non tutti i ricercatori concordano, però, con le conclusioni del gruppo di P. Mayewski: secondo alcuni il vulcano responsabile dell’eruzione dovrebbe trovarsi in Nord America.

Tornando ai risultati delle analisi effettuate sulla carota di ghiaccio estratta dal ghiacciaio del Colle Gnifetti, tra il 535 ed il 536 d.C. un vulcano islandese avrebbe eruttato violentemente, immettendo nell’atmosfera terrestre una tale quantità di polveri e ceneri da oscurare il sole per circa diciotto mesi e determinando una diminuzione delle temperature estive dell’emisfero nord, compresa tra 1,5°C e 2,5°C. Gli effetti di questo improvviso abbassamento di temperatura riguardarono almeno tutto l’emisfero settentrionale terrestre e si protrassero per circa un decennio: il decennio peggiore degli ultimi 2000 anni. A circa metà del decennio (tra il 540 ed il 541 d.C.) ci fu un’altra eruzione che determinò l’abbassamento delle temperature estive europee di ulteriori 1,4°C-2,7°C. Quasi in coincidenza con questa nuova eruzione si verificò l’epidemia di peste bubbonica, nota come peste di Giustiniano che determinò la morte di milioni di persone: si stima che la popolazione dell’impero bizantino si ridusse da un terzo alla metà a causa delle terribili condizioni meteorologiche, sociali, economiche e sanitarie venutesi a creare. A seguito di ciò iniziò la decadenza dell’impero bizantino che culminò, infine, con il suo collasso.

La crisi sociale ed economica fu terribile e si protrasse per circa un secolo, come suggeriscono altri risultati delle analisi effettuate sulla carota glaciale di Colle Gnifetti. Nel 640 d.C. si cominciano a trovare nel ghiaccio delle tracce di piombo. Con ogni probabilità esse sono legate ai processi di estrazione dell’argento e ciò significa che la popolazione europea si era ripresa ed aveva bisogno di un metallo prezioso per coniare monete necessarie alle nuove condizioni economiche che si andavano instaurando nel nostro Continente. Evidentemente il peggio era passato e gli esseri umani iniziarono il lento processo di recupero dalla crisi appena finita.

Molto interessanti, secondo me, le parole di uno dei ricercatori intervistati dalla Gibbson: siamo entrati in una nuova era delle ricostruzioni paleoclimatiche, in quanto siamo in grado di discriminare, come mai prima era successo, gli strati delle carote glaciali aumentandone fortemente la risoluzione e porle in correlazione con le cronache storiche ad altrettanto alta risoluzione.

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Fonte: 536 d.C.: il peggior anno negli ultimi 2000 anni di storia dell’umanità

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