Il così detto human capitali flight o brain drain, è un processo noto fin dagli albori della nascita delle università che vedeva l'emigrazione di persone di talento verso paesi stranieri. Individui di alto livello professionale lasciavano i propri paesi d'origine per recarsi in altri nazioni che ospitavano prestigiosi centri di ricerca, allo scopo di realizzare arricchimenti sociali, culturali e professionali e mettere a disposizione di tutti i propri risultati. Al giorno d'oggi, purtroppo il processo è più comunemente noto come fuga di cervelli, termine che mette in evidenza una vera e propria ritirata volontaria. Scappiamo dall'idea di un paese che non è in grado di offrirci un futuro degno dei nostri sacrifici, che non può darci molto in cambio, se non un lavoro alternativo ai nostri studi. Ci allontaniamo per andare a cercare fortuna altrove, in luoghi dove forse potremmo esser valutati secondo meritocrazia ed avere a disposizione tutto il materiale a noi necessario per coltivare le nostre conoscenze.
Il sogno americano
Una delle mete più ricercate dai giovani neolaureati e neodottorati è l'America. Harvard, Yale, Princeton, Columbia University sono solo alcuni dei nomi facenti parte della lista della Ivy League, titolo che riunisce le otto università più elitarie e prestigiose d'America. Secondo uno studio della Center for World University Rankings (CWUR), Harvard è la migliore università al mondo, seguita subito dalla Princepton University e successivamente dal MIT di Boston. Sono questi i motivi che spingono gli studenti o i post-doc a cercare un futuro accademico degno di nota in America. Per poter risiedere negli USA per un periodo di tempo illimitato, gli stranieri devono essere in possesso di un'autorizzazione rilasciata dallo stato americano stesso, la green card. Ottenere la green card per gli USA, prevede lunghi tempi burocratici, ma necessari al corretto inserimento nella nazione. È consigliato rivolgersi a studi legali, come lo studio legale Castaldi (www.studiolegalecarlocastaldi.com/), per muovere i primi passi in maniera più veloce e regolare.
Nella terra dei canguri
L'Australia risulta essere un territorio sempre più ricercato dai cervelli in fuga, ma anche da coloro che vogliono semplicemente evadere dal proprio paese di origine per recarsi dall'altra parte del mondo. L'Australia, la terra dei canguri, un territorio così vasto tanto da avere addirittura diversi climi contemporaneamente al suo interno, un luogo con una flora ed una fauna unici, con paesaggi completamente diversi da quelli che siamo abituati a vedere. Ma non è così semplice trasferirsi in Australia! É una nazione molto selettivo ed ha creato diversi visti specifici per accedere al paese. Il visto turistico permette agli stranieri minori di 31 anni di poter visitare il paese, ma non di lavorare, per un periodo di tre mesi, rinnovabile poi per un massimo di altri tre. Il visto per studio offre la possibilità di vivere in Australia da studente esclusivamente per l'intera durata del corso di studi e di lavorare part-time per venti ore. Infine, il Working Holiday Visa permette ai minori di 31 anni di poter lavorare in Australia per un anno intero.
Insomma, le condizioni burocratiche non sono questioni da poco, ma i cervelli in fuga non si fermano davanti a nulla.
Commenti recenti